facciamo il punto: Polmonite-Legionella
L’Assessore alla Sanità Giulio Gallera, ha riferito ieri in consiglio sulla questione dell’epidemia di polmonite che sta interessando i comuni nell’area dell’Alto Mantovano. Gallera ha riferito che la situazione è tenuta sotto stretto e continuo monitoraggio. A causa delle indagini in corso, stanno emergendo nuovi casi che in precedenza non erano stati collegati all’epidemia (non riguarda un aumento della diffusione della stessa, che è ormai entrata nella sua fase calante).
Di seguito, le dichiarazioni di Gallera: “Insieme alle ATS coinvolte, stiamo facendo tutto il possibile per fare chiarezza. Dai risultati delle indagini fin qui eseguite mi sento di tranquillizzare tutti, i cittadini in primis, sul fatto che la curva epidemica appare in calo, il numero crescente di casi che stiamo fornendo rappresenta una fotografia dell’ultima settimana, frutto di indagini sempre più dettagliate”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, riferendo in Consiglio Regionale in merito ai casi di polmoniti registrati a Brescia e nell’alto mantovano.
L’assessore ha quindi ricostruito quanto successo negli ultimi giorni ricordando che, nel tardo pomeriggio di giovedì 6 settembre, il Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria dell’ATS Brescia è stato allertato per un accesso in numero superiore a quello atteso in analogo periodo (a partire dal 2 settembre) al Pronto Soccorso di Montichiari di persone che presentavano un quadro di polmonite. È stata quindi immediatamente avviata un’indagine per identificare l’agente coinvolto e l’eventuale origine […]”.
L’Assessore ha inoltre, precisato che si sta cercando un denominatore comune che possa aver scatenato epidemia batterica (NON VIRALE). Un primo aspetto che questi comuni hanno in comune è che il fiume Chiese scorre vicino a quelle zone. Questo non significa che possa essere l’origine di tutto, ma è comunque un dato di fatto da non dare per scontato. Tuttavia, è stato escluso da Gallera che sia l’acquedotto il responsabile dell’epidemia e che l’acqua potabile non è contaminata.
A essere investigata dovrà essere anche la questione dell’impatto ambientale: i fanghi di depurazione, i nitrati utilizzati nei fertilizzanti per l’agricoltura. Sono tutte possibili concause da cui può proliferare il batterio della Legionella e portare di conseguenza, ai casi di polmonite che stanno interessando parte del territorio.
Sulla questione è intervenuto in aula, Dino Alberti, consigliere del M5S Lombardia:
“Quello che ci preme maggiormente è che siano chiarite rapidamente le cause dell’epidemia. Escluse infatti possibili contaminazioni nell’acquedotto, va verificata l’ipotesi di relazione tra polmonite e legionella e qualità ambiente. La vicenda deve accendere finalmente i riflettori su di un bacino idrografico che è sostanzialmente dimenticato e sotto pressione per lo sfruttamento e per l’inquinamento. Ricordiamo che il Fiume Chiese attraversa tutti i territori interessati all’epidemia. Nel periodo estivo un eccessivo prelievo di acqua a fini irrigui lo rende un ambiente favorevole allo sviluppo di batteri che con l’irrigazione si diffondano poi sul territorio. Certo questa ipotesi va verificata, ma l’ambiente, il territorio e la salute dei cittadini del basso bresciano e dell’alto mantovano meritano attenzione e rispetto”.
Il Movimento 5 Stelle si sta impegnando e si impegnerà in Consiglio Regionale per chiarire le cause e le possibili correlazioni tra epidemia-qualità ambiente. Per vigilare sulla situazione e ottenere nel più breve tempo possibile le risposte che meritano i cittadini. Perchè la loro salute va tutelata!