comunicato su Punto Nascite, Oglio Po
di Alberto Zolezzi – Bene, che alcuni sindaci del bergamasco ricorrano al TAR contro la chiusura del Punto Nascite territoriale. Dalla delibera regionale di fine giugno ho tentato di capire la situazione per quanto riguarda l’Oglio Po. Un territorio sempre più limitato nei collegamenti, con percorrenze molto superiori a quelle dichiarate nelle relazioni per il Ministero della salute dovute a chiusure attuali di ponti (Casalmaggiore) e a rischio (Viadana ecc.), con reparti esistenti che vicarierebbero i punti in chiusura già oberati di lavoro e con strutture da ammodernare (vedi la degenza della maternità di Mantova).
La volontà politica del Governatore Fontana sembra chiara: spostare minime risorse economiche dal Punto Nascite a chissà dove (forse un po’ di privato convenzionato?). Il decreto Lorenzin da cui ha preso le mosse la deliberazione XI/267 è altrettanto chiaro. Ho chiesto una riflessione all’attuale Governo su quel testo in relazione almeno a specifici contesti sociali e geografici. Chiaramente devono essere garantite rotazioni dell’equipe fra punti nascite e tutti i presidi per la sufficiente esperienza degli operatori e la sicurezza degli utenti. All’Oglio Po si sfiorano i 400 parti all’anno, con infrastrutture migliori potrebbero salire, non è una cifra così lontana da quanto consigliato.
Gli amministratori, i comitati e i cittadini dei comuni interessati hanno manifestato contrarietà alla chiusura del Punto Nascite. Entro fine settembre va presentato ricorso al TAR contro la deliberazione per dare più tempo ai vari attori in campo e per tentare di difendere i servizi del nostro territorio.